L’alba sui Bonneville Salt Flats e le Floating Mountains o Silver Island Mountains, all’orizzonte. Sopra ciò che si vede dalla starting lane, a mattinata inoltrata, con il vapore d’acqua che lentamente inizia ad evaporare...
La Long Black Lane, unico manufatto aggiunto alla pista naturale.
Il lavoro di livellamento della superficie verso la metà o la fine della mattinata, quando la superficie del sale inizia a scomporsi.
Il miglio “zero”, da dove parte la rincorsa per raggiungere i tratti cronometrati.
A destra: da qui inizia l’avventura su “the Salt”, con il “paper work”, un insieme di pratiche che culmina con la visita medica.
A sinistra: il briefing degli ammessi in competizione. I novellini devono dimostrare di poter correre sottoponendosi a prove nelle quali i techs pretendono velicità crescenti.
Il rifornimento di carburante avviene in una zona sottoposta a rigorosissime misure di sicurezza.
A sinistra: questo rimorchio è il cuore pulsante dei Bonneville Salt Flats. Quì sono racchiuse le apparecchiature di cronometraggio, eredità dei tentativi di Otto J Crocker, il mago dei tempi.
Questo hot rodder (non vi è alcun dubbio) frequenta the Salt dal 1962 ed è orgoglioso di dimostrarlo: pur di non rovinare le decals s è inventato un parabrezza amovibile che può essere adattato ad un’altra vettura!
La “technical inspection” rappresenta il momento chiave di tutta la permanenza su the Salt: è pur vero che a qualche dimenticanza si può rimediare, se si è preparati ... altrimenti il ritorno a casa, senza neppure un run di prova, è inevitabile!
A destra: i roadsters, in chiave post-moderna, non mancheranno mai sulla Long Black Lane. Due Commissari, in secondo piano, stanno valutando “qualcosa”.
Il momento tanto atteso è arrivato: il technical inspector precisa come deve essere allineata la vettura prima di partire.
A destra: è il momento della “push-start”, messa in moto a spinta. Il concerto che ne seguirà è una delizia per gli appassionati di motorismo. Le onde sonore sembrano allargarsi fisicamente nell’immensità, fino alle colline, restituendo eco mai ascoltati.
Chi rimane sulla starting lane segue, fin che è possibile, l’auto appena partita, ma se non si dispone di un buon binocolo, si è costretti a seguire un puntino molto rumoroso ...
A bordo si provano sensazioni indescrivibili, sommersi dal sound del motore, dal sale contro il sottoscocca e dal sibilo dei flussi aereodinamici: questo, a destra, è il cruscotto che “veramente” vibra con tutta la macchina.
Il monitor della South California Timing Association con tutti i dati fatti registrare durante un passaggio: Carl Cook ha la possibilità di entrare nel “200 mph Club” ...
Ed alla fine fu il silenzio e la solitudine: prima che arrivi il furgone di servizio, la cui partenza deve essere autorizzata dai techs, c’è anche il tempo di ripiegare il paracadute.
L’unica controindicazione è rappresentata dall’acqua, in caso di temporale, non infrequente in autunno: a sinistra le condizioni del sale alla fine di un temporale.
E’ il tramonto e si deve abbandonare: notare, nella foto a destra, le montagnole di sale che hanno scomposto la superficie nel pomeriggio: sono causate dal calore che fa evaporare l’acqua presente negli strati più profondi.