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I segni della modernizzazione nelle competizioni sui lakes possono essere datati a partire dal mese di Aprile 1948: in questa data la South California Timing Association annuncia che saranno messi a disposizione dei racers e del pubblico un certo numero di “restrooms” (toilettes): si trattava di scatoloni in metallo attrezzati per la bisogna che, secondo alcuni, pongono la S.C.T.A. all’avanguardia nella ristretta cerchia di Enti Organizzatori di Events sui lakes. Può suonare come una barzelletta anche se è da notare che, pensandoci un pò, è facile dedurre quanto fossero frequentate le distese di sabbia alcalina o di sale.

Distese frequentate, in ben determinati periodi dell’anno, ancor oggi, da una “élite” di hot rodders incapaci di rinunciare alla “prima volta”, ed a tutte quelle successive, immancabili, per provare “live” l’emozione delle procedure già passate da intere generazioni di noti e sconosciuti protagonisti, in un ambiente letteralmente al di fuori del tempo. In sintesi è come se Ab Jenkins, Xydias & Batchelor o i Summers Brothers non avessero mai lasciato quel sito.

I “lakes” di oggi non sono in grado di provocare le medesime emozioni dei Bonneville Salt Flats, a mio parere l’unico “Tempio della Velocità” regalatoci da Madre Natura, ancora esistente: un’Autostrada con i suoi piloni a far da confine od i decolli ed atterraggi di veicoli militari rappresentano limitazioni alla concentrazione indispensabile per tentare di rivivere emozioni dovute, in egual misura, alla novità ed all’abitudine di trovarsi in un sito sconfinato, aperto ed indefinibile, dove era possibile “fare ciò che più aggrada”, senza controlli o limitazioni di sorta.

Tre miglia, in definitiva, rappresentano pur sempre quasi cinque chilometri ed il moderno abitante delle metropoli o del paesello non è più abituato a valutare una distanza tanto inusuale, soprattutto se si considera che i moderni impianti, destinati ad ospitare competizioni motoristiche, raramente contemplano lunghezze di questo tipo.

Sotto questo profilo “El Mirage”, annegato in un una piana semidesertica, popolata da rada e bassa vegetazione, è il sito migliore, pur se servito da uno sterrato che, contemporaneamente, aderisce agli standards adeguati per un’Area protetta e fornisce un’idea precisa di ciò che gli hot rodders dovevano percorrere oltre sessant’anni fa. Impressione confermata, nel corso della permanenza, dalla superficie alcalina (polverosa) che si solleva in scie piuttosto dense ad ogni passaggio e può, anche, investire gli astanti a causa del vento: oltre ad essere polveroso, El Mirage è anche ventoso: per questo, subito dopo la Guerra, era considerato un “ripiego”.

Ciò che interessa chi frequenta un sito come questo sono le macchine e le moto degli iscritti ai Meetings, per fortuna molto ben osservabili prima della competizione, ma non ci si deve aspettare un parco macchine troppo sofisticato (secondo il metro dello hot rodder odierno) anche se è da dire che stupiscono velocità superiori alle 250 mph (intorno ai 400km/h).

Una meta senz’altro consigliabile a chi abbia come obbiettivo delle proprie vacanze Los Angeles.

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La particolare caratteristica di “El Mirage” si riassume in “vento e polvere”: ciononostante non mancano i concorrenti...

A destra l’unico motivo per cui si corre sui dry lakes: un piccolo foglietto (il “timeslip” o “speedslip”) che testimonia le prestazioni raggiunte in un ambiente inospitale, del quale, però, vengono registrate anche le condizioni atmosferiche.

Nel caso in esame è probabile che il driver abbia avuto diritto ad indossare il “red hat” del “200 MPH Club” della Souther California Timing Association (Bonneville Salt Flats, nello specifico).

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Qui sopra una mappa dei siti ancor oggi frequentati dagli hot rodders “di quarta generazione” per i tentativi di velocità pura.

In alto la “Edwards Air Force Base” (ex “Rodriguez Lake” ed ex “Muroc Lake”), in centro il dry lake “El Mirage”, collocato all’interno di una particolarissima area natutalistica protetta.

Entrambe le località riservano insospettabili sorprese a chi vuol toccare con mano gli odierni sviluppi dello hot rodding.

I Bonneville Salt Flats sono situati circa settecento miglia più a Nord.

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