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L’inizio delle attività sul letto prosciugato di antichissimi laghi, disseccati in epoca preistorica, è chiarissimo ma non del tutto preciso per ciò che attiene i periodi. La distesa dei Bonneville Salt Flats, Utah, appartiene anche alla storia dei tentativi di velocità su terra e pare sia stata utilizzata sin dai primi anni del 1900; ciò che riguarda i numerosi bacini asciutti, presenti alle spalle della catena montuosa del San Bernardino, nello Stato di California, e più a Nord nel deserto di Mojave, è invece relativamente più recente e sembra aver registrato alti e bassi, quantomeno nei primi cinquant’anni del secolo scorso.

Secondo la storiografia dovuta alle ricerche di Robert Genat, il sito più agevolmente raggiungibile da Los Angeles era il Rodriguez Dry Lake, il cui nome spagnolo fu storpiato fino a diventare Rodgers e poi Rogers. Nel 1910 una famiglia di imprenditori, i Corum, immigrati di origine scozzese, impiantarono una coltivazione di erba medica ed un allevamento di tacchini, dopo aver ottenuto l’assegnazione (come era possibile fare all’epoca) di un larghissimo “angolo” di terreno. Cercando acqua, pulendo e colonizzando una parte del deserto i Corum attirarono altri “coloni” ai quali vendevano terra al prezzo di un dollaro per acro: in più impiantarono un General Store dotato di Ufficio Postale. Il nome dell’Ufficio Postale avrebbe dovuto essere Corum, ma siccome c’era già un Coram, in California, e gli immigrati non erano in grado di cogliere le sottigliezza di pronuncia, rovesciarono le lettere ed adottarono Muroc. Questo il motivo per cui era relativamente facile percorrere cento miglia di sterrato, partendo da Los Angeles, per raggiungere Muroc Lake.

Ai primi hot rodders la storia dei Corum non interessava, nè la conoscevano: sapevano solo del General Store e dell’Ufficio Postale, che fu raggiunto, casualmente, quando la Polizia Municipale di Los Angeles iniziò a dar loro la caccia per le sfide sui Viali cittadini. Anche in questo caso l’epoca è compresa tra il 1920 ed il 1930, senza certezza alcuna, e l’utilizzo di Muroc per tentativi di velocità pura è spesso presentato quale scoperta di un gruppo di teenagers motorizzati i quali, arrivati in cima ad una collina, “piantarono il piede sul freno e rimasero un quarto d’ora a contemplare il paradiso” di una pista naturale lunga quasi quindici miglia e larga otto. Molto più verosimilmente i teen-agers chiesero il permesso ai Corum (o loro “aventi causa”) di raggiungere il deserto e lì, finalmente, scoprirono dove avrebbero potuto sfogare la loro passione, senza dar fastidio a nessuno.

Il nome Muroc non rimase a lungo, perchè ai primi del 1942 le Forze armate americane si presentarono sul posto con colonne motorizzate e baionette in canna, requisendo con forza di Legge tutta la superficie, destinata a diventare la Edwards Air Force Base, tutt’ora esistente ed operativa, anche per gli atterraggi degli Space Shuttles. In compenso, una piccola parte (circa due miglia di lunghezza) è benevolmente concessa in uso agli hot rodders, i quali ne approfittano volentieri cinque o sei volte l’anno.

ll nome Muroc è spesso accostato ad El Mirage, un altro famos lake, che fu utilizzato dopo il primo, spesso in alternativa, soprattutto da quando Rogers-Muroc non fu più completamente disponibile.

Al di la dei nomi e della collocazione di siti, i “lakes” divennero il terreno preferito degli hot rodders, sicuramente a partire dalla fine degli anni venti del 1900.  Sulle prime, naturalmente, era sufficiente scaricare dalla vettura tutto ciò che avrebbe potuto dar fastidio, e quindi, scelta una direzione a caso, lanciare il veicolo nel tentativo di raggiungere velocità mai toccate prima: subito fu chiaro che leggere il tachimetro serviva a ben poco, ai fini della dimostrazione, e si iniziò a pensare al cronometraggio. Anche su questo argomento la fantasia dei cronisti si è sbizzarrita, ma è provato che cronometri alimentati a batteria (quella di un’auto) sostituirono le rilevazioni manuali, oggetto di discussioni interminabili, pur se tentativi di vario tipo furono effettivamente messi in atto. Ogni diatriba cessò nel 1932, anno durante il quale un geniale orologiaio di San Diego, Otto Crocker, presentò alcuni adattamenti e migliorie autodidatte a cronometri presumibilmente usati dalla Marina e dall’Aviazione, collegati a cellule fotoelettriche, arrivando successivamente a presentare marchingegni elettronici (a valvole) e stampanti, tutto materiale usato, poi, dalla South California Timing Association, sicuramente dal 1939, anno in cui Crocker divenne assegnatario ufficiale del servizio di cronometraggio.

L’improvvisazione iniziale creò il caos assoluto, costellato di incidenti anche mortali, in conseguenza dei quali anonimi volontari decisero dapprima di stabilire norme di comportamento valide per tutti (ad esempio la direzione, la lunghezza complessiva e quella di cronometraggio), poi di creare Clubs legalizzati ai quali demandare parte dell’organizzazione e concedere privilegi rispetto ai “cani sciolti”, infine la costituzione di un Organismo inter-Club dotato di poteri assoluti in campo sportivo.

La prova di velocità estemporanea su una superficie praticamente illimitata venne gradualmente sostituita da prove di qualificazione in gruppo, controllate da una “patrol-car” che sorvegliava dall’estrema destra del percorso il comportamento dei piloti, infliggendo penalità; il corridoio iniziale formato da un disordinato parcheggio delle auto degli spettatori fu sgomberato e vietato ai non addetti ai lavori; si introdussero le prime forme di classificazione e più tardi ancora si organizzarono i primi “meetings” o gare nell’ambito delle quali erano regolamentati anche i tentativi di record. Da notare che, comunque, un meeting “organizzato” dai partecipanti è documentato già nel 1927; evidentemente la supposizione (suffragata da testimonianze scritte,quali quelle di Wally Parks) che i lakes fossero frequentatai da teen-agers motorizzati già negli anni venti è esatta.

Anche in questo caso esiste una data certa, quella della costituzione della South California Timing Association, risalente alla fine del 1937, e la sua piena operatività nei primi mesi del 1938. Ogni attività svoltasi sotto l’egida di quell’Organismo, operativo ancora ai giorni nostri, è pienamente documentata.

Nonostante la settimanale frequentazione dei “lakes” gli hot rodders consideravano queste distese più o meno alla stregua di semplici ripieghi: per questo motivo è frequente trovare la parola scritta tutta in lettere minuscole. Il sogno inconfessato di tutti era rappresentato dalla favolosa distesa dei Bonneville Salt Flats (Utah) che per lungo tempo (fino al 1949) rimase un mero miraggio. Da questo desiderio a lungo represso nasce la consuetudine di scrivere “The Salt” (come sinonimo del sito) con lettere maiuscole.

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La “Mormon Meteor” di Ab Jenkins fotografata sui “Bonneville Salt Flats” durante uno dei numerosi tentativi di velocità condotti dal fondatore della “Bonneville Speed Week”.

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Questa fotografia risale agli anni trenta e mostra come gli hot rodders già frequentassero i lakes: è anche evidente una certa dose di improvvisazione nei “teams” di amici che assistevano i racers.

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L’ultima novità editoriale (2007), dovuta a William Carrell sull’attività dei primi anni, riporta in copertina una bellissima foto del “General Store” della famiglia Corum sul Rodriguez Lake: un documento storico importantissimo.

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La targa (recente e rifatta sul modello dell’originale) del “South California Speed Shop”.

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Gli uomini che, nel 1948-1949, si dedicarono all’apertura dei Bonneville Salt Flats agli hot rodders.

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Una “belly-tank” (o wing-tank o fuel-tank) viene scaricata da un autocarro per essere montata su un North American Mustang P 51. Dopo la guerra questi serbatoi ausiliari eran venduti come “surplus” a pochi dollari. La loro perfetta forma aereodinamica ne suggerì l’uso come carrozzeria “streamlined”.

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“So-Ca Special”, uno streamlined protagonista su the Salt nell’Agosto 1949

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Veduta satellitare del Muroc Lake e della Base; in basso a sinistra l’altro lago prosciugato, Rosamond

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Veduta aerea, ai giorni nostri, della Edwards Air Force Base che occupa praticamente tutto l’ex Muroc Lake.

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In questa fotografia dell’immediato dopoguerra si può notare la straordinaria superficie del Muroc Lake e capire come gli hot rodders ne fossero innamorati. L’aereo a terra è un Bell X-2, sperimentale.

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Lo shuttle Columbia atterra alla Edwards Air Force Base.

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